Index:
1. Manuale di coltivazione del pomodoro: Metodi di coltivazione
Suolo o fuori suolo, coltura protetta (serra o tunnel di plastica alto) o campo aperto.
2. Manuale di coltivazione del pomodoro: Tipo di terreno
I pomodori possono essere coltivati su terreni con una vasta gamma di tessiture, da terreni leggeri e sabbiosi a terreni pesanti e argillosi. I terreni sabbiosi sono preferibili se si desidera una raccolta anticipata. Livello di pH ottimale: 6,0-6,5. A livelli di pH più alti o più bassi i micronutrienti diventano meno disponibili per l'assorbimento da parte delle piante riducendo la resa quali quantitativa.
3. Manuale di coltivazione del pomodoro: Clima
La temperatura è il fattore primario che influenza tutte le fasi di sviluppo della pianta: crescita vegetativa, fioritura, allegagione e maturazione del frutto.
La crescita richiede temperature comprese tra 10 ° C e 30 ° C.
La crescita richiede temperature comprese tra 10 ° C e 30 ° C.
Tabella 4: Requisiti di temperatura durante le diverse fasi di crescita:
Fase fenologica
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Temperatura (°C)
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minima
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Massima
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Ottimale
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Germinazione
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11
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34
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16-29
|
Crescita vegetativa
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18
|
32
|
21-24
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Allegagione
(notturna/ diurna) |
10 / 18
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20 / 30
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13-18 / 19-24
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Sintesi del licopene
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10
|
30
|
21-24
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Sintesi del carotene
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10
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40
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21-32
|
L'intensità della luce è uno dei principali fattori che influenzano la quantità di zuccheri prodotti nelle foglie durante la fotosintesi e questo, a sua volta, influisce sul numero di frutti che la pianta può sostenere e sulla resa totale.
4. Manuale di coltivazione del pomodoro: Irrigazione
Le piante di pomodoro sono abbastanza resistenti alla siccità moderata. Tuttavia, una corretta gestione è essenziale per garantire una resa elevata e di buona qualità.
Il fabbisogno idrico dei pomodori coltivati in piano campo varia tra 4000 e 6000 m³ / ha. Nelle serre sono necessari fino a 10.000 m3 / ha di acqua.
Il 70% o più del sistema radicale si trova nei 20 cm superiori del suolo, è quindi altamente consigliabile un impianto microirriguo dotato di un sistema di fertirrigazione.
Il fabbisogno idrico dei pomodori coltivati in piano campo varia tra 4000 e 6000 m³ / ha. Nelle serre sono necessari fino a 10.000 m3 / ha di acqua.
Il 70% o più del sistema radicale si trova nei 20 cm superiori del suolo, è quindi altamente consigliabile un impianto microirriguo dotato di un sistema di fertirrigazione.
Su terreni leggeri o quando si utilizzino acque saline, è necessario aumentare le quantità di acqua irrigua del 20% - 30%.
Il fabbisogno idrico varia nelle differenti fasi di crescita: aumenta dalla germinazione fino all'inizio dell'allegagione, raggiungendo un picco durante lo sviluppo dei frutti per poi diminuire durante la maturazione.
Un lieve stress idrico durante lo sviluppo e la maturazione dei frutti ha un effetto positivo sulla qualità del frutto: porta a compattezza della pianta, maggior gusto, qualità e conservabilità tuttavia ma può portare a frutti più piccoli con riduzione della rese quantitativa. L'irrigazione tardiva, prossima alla raccolta, può compromettere la qualità e indurre marciumi, si consiglia pertanto di interrompere le irrigazioni 1-2 settimane prima della raccolta.
Una cattiva gestione dell'irrigazione e più in generale un ridotto apporto irriguo riducono lo sviluppo delle piante ed inoltre problematizzano l'assorbimento del Calcio.
La carenza di calcio su pomodoro provoca una fisiopatia conosciuta come "ciccato" o "culo nero" anche conosciuto come Blossom End Rot (BER) (vedere pagina 15).
D'altra parte, un'irrigazione eccessiva può creare condizioni anaerobiche del terreno portando alla morte dell'apparato radicale, fioritura ritardata e disturbi nello sviluppo e maturazione dei frutti.
La carenza di calcio su pomodoro provoca una fisiopatia conosciuta come "ciccato" o "culo nero" anche conosciuto come Blossom End Rot (BER) (vedere pagina 15).
D'altra parte, un'irrigazione eccessiva può creare condizioni anaerobiche del terreno portando alla morte dell'apparato radicale, fioritura ritardata e disturbi nello sviluppo e maturazione dei frutti.
5. Manuale di coltivazione del pomodoro: Sensibilità specifiche del pomodoro
Sensibilità alle malattie trasmesse dal suolo
I pomodori sono soggetti a malattie trasmesse dal suolo causate da funghi, virus o batteri. Pertanto si raccomanda di evitare di coltivare pomodori su appezzamenti utilizzati per altre colture sensibili (peperoni, melanzane, patate, batata, cotone, soia e altri) negli ultimi anni. Si consiglia un regime di rotazione di 3 anni tra cereali e pomodori.
Sensibilità alla salinità
In condizioni di elevata salinità con presenza importante cloruro di sodio, i cationi Na+ (sodio) competono con i cationi K+ (potassio) per i siti di assorbimento delle radici e l'anione Cl- (cloruro) compete per l'assorbimento con il NO3- (azoto nitrico); essi possono ostacolare lo sviluppo della pianta (Fig.2) e ridurre la resa.
Figure 2: Relazione inversa tra peso secco porzione epigea e concentrazione di cloruro all'interno dei tessuti vegetali: maggiore il cloruro nella composizione della pianta, minore il suo peso secco.
Peso secco porzione epigea
(g) |
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Cl (mg/g)
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La salinità si tradurrà in una carenza di potassio nelle piante di pomodoro, portando ad un basso numero di frutti per pianta. Le misure correttive in tali condizioni devono includere i seguenti passaggi:
-
Un'abbondante applicazione di potassio, poiché questo specifico catione può competere con successo con il sodio e ridurne notevolmente l'assorbimento e gli effetti negativi che ne derivano. (Fig.3)
-
Applicazione abbondante di nitrato, poiché questo anione specifico compete con successo con il cloruro e ne riduce notevolmente l'assorbimento e gli effetti negativi.
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Inoltre, il calcio aiuta a sopprimere l'assorbimento di sodio. Quando è disponibile una quantità sufficiente di calcio, le radici preferiscono l'assorbimento del potassio al sodio e l'assorbimento del sodio sarà soppresso.
Figure 3: Il nitrato di potassio Multi-K® inverte gli effetti negativi della salinità nei pomodori in serra
(Source: Satti et Al. 1994)
(Source: Satti et Al. 1994)
Resa
(ton/ha) |
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La salinità della soluzione nutritiva ha ridotto notevolmente il peso a secco della pianta, la dimensione dei frutti e l'altezza della pianta. L'aggiunta di nitrato di potassio Multi-K® da 4 o 8 mM alla soluzione nutritiva salina ha aumentato notevolmente i valori di EC della soluzione nutritiva, ma ha invertito i suddetti effetti negativi causati dal NaCl (Cloruro di Sodio). Diversi parametri sono stati migliorati anche nel controllo come risultato diretto del trattamento con Multi-K®, ovvero dimensione dei frutti e altezza della pianta (Fig.4).
Figure 4: L'effetto della salinità e del nitrato di potassio Multi-K® sui parametri vegetativi e sulla dimensione dei frutti nei pomodori da serra "Pusa ruby".
Qualità dell'acqua: i pomodori tollerano una salinità dell'acqua irrigua fino a una conducibilità di circa 2-3 dS/ m.
Lo zinco migliora la tolleranza allo stress salino
La nutrizione dello zinco nelle piante di pomodoro ma non solo sembra giocare un ruolo importante nella resistenza all'eccessiva salinità. Un'adeguata disponibilità di Zinco (Zn) migliora infatti la tolleranza allo stress salino, possibilmente influenzando l'integrità strutturale e controllando la permeabilità delle membrane cellulari delle radici; in aggiunta lo Zn riduce l'eccessivo assorbimento di Na da parte delle radici in condizioni di eccesso salino.
Sensibilità alla carenza di calcio
I pomodori sono altamente sensibili alla carenza di calcio, che si manifesta nella fisiopatia del "ciccato" o Blossom-End Rot (BER) sui frutti.
Le condizioni di eccesso salino aumentano notevolmente l'intensità del BER per un duplice motivo:
Le condizioni di eccesso salino aumentano notevolmente l'intensità del BER per un duplice motivo:
- l'elevata salinità dell'acqua irrigua riduce l'assorbimento idrico da parte delle piante e quindi il loro approvvigionamento di Calcio
- il Sodio, spesso presente in acque molto saline, entra in competizione diretta con il Calcio per i siti di assorbimento radicali.
Un altro fattore molto importante per prevenire l'insorgenza di questa fisiopatia è la forma azotata fornita nelle fasi dalla fioritura all'allegagione sino alla maturazione:
un eccesso di azoto ammoniacale, dovuto ad apporto diretto o indiretto per idrolisi di azoto ureico e/o mineralizzazione dell'azoto organico, può infatti ridurre l'assorbimento del calcio in quanto lo ione ammonio (NH4+) compete per i siti di assorbimento; in aggiunta in condizioni di elevata luminosità l'assorbimento di questa forma azotata è stimolata.
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